Futuro dell’Asilo Stella Maris, il dibattito in Consiglio comunale a Vasto

Interrogazione di Fratelli d’Italia e risposta dell’assessore all’istruzione Cianci

Alessio Di Florio
25/09/2025
Politica
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«Stella Maris rischia di spegnersi. Da modello educativo comunale a caso sociale: l’asilo nido Stella Maris di Vasto, dopo la privatizzazione e il rincaro delle rette, vive un momento di forte crisi» è stato l’allarme lanciato in una lettera aperta da 38 genitori vastesi. «Il travagliato futuro dell’asilo Stella Maris», come lo ha testualmente definito il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Vincenzo Suriani, ieri pomeriggio è approdato nella seduta dell’assise civica: all’interrogazione presentata dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia composto da Vincenzo Suriani, Francesco Prospero e Guido Giangiacomo, illustrata in aula da Suriani, ha risposto l’assessore all’istruzione Paola Cianci. 

«Il servizio per alcuni anni è stato gestito da una cooperativa che pagava un canone al comune e garantiva il servizio per la cittadinanza e non solo» ricostruisce Suriani ricordando che la collocazione rende utile quell’asilo anche per cittadini di altri comuni come San Salvo e altri comuni. «Un nido che ha fatto la storia di Vasto Marina, per motivi a noi ignoti la cooperativa concessionaria ha deciso» di lasciare la gestione riporta il consigliere comunale di Fratelli d’Italia.  «Le famiglie che avevano già iscritto i figli al nido avevano sottoscritto un accordo sulla base delle tariffe che garantiva la cooperativa La Piramide: 320 euro al mese per il tempo pieno», la nuova cooperativa – Cooperativa Gialla – da quel che hanno dichiarato in una lettera aperta i genitori per il tempo pieno ha comunicato una retta di 520 euro al mese, ricostruisce Suriani. 

«Nei primi giorni di settembre, all’insediarsi della nuova cooperativa, le famiglie hanno scoperto che il tariffario era clamorosamente cambiato al rialzo – riporta Suriani ricordando dopo le proteste è stato stabilito dall’Amministrazione di concedere un contributo ai residenti a Vasto.

«È vero che il Comune nel bando ha chiesto alla cooperativa un canone di 600 euro al mese a bambino per undici mesi?» la domanda conclusiva del consigliere comunale Vincenzo Suriani. 

«La precedente cooperativa, dopo la scadenza della precedente gestione, ha ritenuto di non partecipare al nuovo bando» riporta l’assessore all’istruzione Paola Cianci nella sua risposta. 

«Per quanto riguarda invece l'aumento delle tariffe, è innegabile dover ammettere che questo aumento è stato un aumento significativo ed è stato deciso dalla cooperativa gialla, la cooperativa aggiudicataria – dichiara la delegata all’istruzione della giunta Menna - Però questa scelta è stata motivata nelle varie sedi in cui abbiamo avuto l'opportunità di interloquire con la cooperativa anche in quest'aula dove prontamente abbiamo ritenuto di dover incontrare le famiglie, i dirigenti, le figure apicali della cooperativa gialla proprio per dare la possibilità a tutti di esternare le proprie ragioni e andare incontro poi a quelle che erano le esigenze delle famiglie e la cooperativa di figure apicali presenti hanno motivato questo aumento delle tariffe in base all'esigenza di garantire la sostenibilità economica del servizio, i cui oneri, come già ricordavo prima, nel caso di Stella Maris, nel caso di gestione in concessione sono interamente a carico del gestore». 

Ai primi di ottobre gli iscritti saliranno a 19 ha reso noto nella risposta all’interrogazione di Fratelli d’Italia Cianci.

«Il comune tutto quello che ha fatto l'ha stimato, tutto il bando d'appalto sulla capienza massima dell’asilo, cioè 40 – sottolinea Suriani - fino a che non si arriva a 40 noi non raggiungeremo neanche i €600 a bambino che già è una tariffa spropositata. Quindi diciamo l'onere per la cooperativa sarà ancora più alto».

«Qualcuno ha messo in dubbio l'economicità di questo bando. Assessore, chi l'ha messo in dubbio l'economicità di questo bando? La cooperativa precedente che alle nuove condizioni si è guardata bene di partecipare – l’analisi di Suriani sulle condizioni dell’attuale bando - Quindi c'era una cooperativa stimata apprezzata dall'utenza, c'è il nuovo bando, la vecchia cooperativa non partecipa. Questo già fa pensa che con le nuove condizioni l'economicità era cambiata. Perché non partecipa? Perché il Comune di Vasto gli spara un massimale di € 600 a bambino per 40 bambini per 11 mesi all'anno (non è vero, gli asili nido non funzionano 11 mesi all'anno, se ne funzionano 10 è pure tanto, l'estate li mandano in colonia). Questo è ciò che la cooperativa deve dare al comune, il canone di concessione. Cioè a queste condizioni se c’è chi partecipa è per miracolo. Perché un miracolo è ha partecipato una cooperativa. Non c'è Isee, non c'è nulla, non c'è niente. spara questa cifra spaventosa, completamente fuori dalla realtà, completamente fuori dal mercato locale, completamente fuori, assessore Cianci, dal mercato regionale».

«C'è un patto educativo che vale per tutte le scuole del mondo, cioè che alla fine dell'anno precedente si iscrivono i figli per l'anno successivo e se cambiano le condizioni bisogna dirlo alle famiglie» la critica rivolta all’assessore Cianci. 

«Gli abbiamo chiesto 600 e poi ridiamo i soldi alle famiglie perché paghino la cooperativa a cui il Comune ha chiesto troppo. Ma non abbiamo sbagliato il bando, abbiamo messo la pezza e quelli di fuori quelli fuori si attacchino – prosegue l’attacco di Suriani - Cioè, invece di dire abbiamo questa fortuna di avere delle persone di fuori che ci portano i figli a Vasto e che contribuiscono coi loro soldi al mantenimento di un asilo di una struttura di un'economia vastese. Dice quello è un problema loro, cioè noi abbiamo sbagliato il bando, abbiamo sparato una cifra pazzesca. Chi lo deve risolvere il problema? Il sindaco di Cupello. Chi lo deve risolvere il problema? Il sindaco di San Salvo. Perché non il sindaco di Termoli? Il sindaco di Torrebruna. Mancava assessore lo deve risolvere Marsilio che è una di quelle cose che si dice sempre, Marsilio deve sempre risolve tutti i problemi. Comunque lo devono risolvere gli altri comuni. Io consiglierei vivamente di rivedere questa situazione. Il bando c'è stato, è stato trasparente, la cooperativa è vittima quanto le famiglie del bando».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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