Dobbiamo ricordare perché non ci siano mai più infami leggi come quelle razziali

Giornata della Memoria, a Casalbordino cerimonia in piazza e nell’aula consiliare con classi di tutte le scuole del territorio

Alessio Di Florio
28/01/2023
Attualità
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“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. Il monito di Primo Levi, scrittore e sopravvissuto ai lager nazisti, ha accompagnato ed indicato la strada per la cerimonia della “Giornata della Memoria” a Casalbordino. Una giornata istituita in Italia nel 2000, all’alba del terzo millennio e alla fine del secolo dei totalitarismi, delle guerre mondiali, della Shoah e di altri genocidi e cinque anni dalle Nazioni Unite. Una giornata, sottolinea la legge 211 del 2000 che l’ha istituita, che si pone l’obiettivo di “conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”. 

Dopo la deposizione della corona ai caduti in piazza Umberto I la cerimonia è proseguita nell’aula consiliare del palazzo municipale. L’importanza della memoria è stata al centro degli interventi iniziali della vicesindaca Carla Zinni e della Presidente del Consiglio Comunale Alessandra D’Aurizio. Ricordare che decenni fa a ragazzi come gli studenti partecipanti alla cerimonia di oggi sono stati negati i diritti all’istruzione, al gioco, alla vita fino al genocidio nei lager in nome di “infami leggi come quelle razziali”. Mai dimenticare perché mai più possa avvenire nuovamente, possa mai ripetersi quanto accaduto con nuove leggi razziste e genocidarie ha sottolineato la Presidente D’Aurizio. Le giovani generazioni sono “il motore di una cittadinanza” che – in giornate come quella della Memoria – ricorda che “la violenza sulla dignità umana esiste ed è esistita e solo con scelte consapevoli, libere e responsabili possiamo garantire che mai più eventi simili possano accadere” ha sottolineato Zinni.

La cerimonia è stata animata dalla partecipazione attiva con letture e cartelloni della classe quinta delle scuole primarie, delle classi terze della scuola secondaria di primo grado e le classi quarte dell’ITE di Casalbordino. Accompagnati da canzoni, come una commovente e struggente composizione del cantautore abruzzese Tozzi, e dal libro Otto dello scrittore francese Tomi Ungerer pubblicato in Italia la prima volta nel 1999. Protagonista del libro è un orsacchiotto, Otto, confezionato in un negozio per giocattoli tedesco negli Anni Trenta. L’orsacchiotto viene regalato a Davide, un bambino ebreo, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale e diventa il giocattolo preferito di Davide e del migliore amico Oscar. Dopo la deportazione di Davide e della sua famiglia il bambolotto viene raccolto da un soldato statunitense, a cui salverà la vita da un proiettile mortale, e giunge negli USA diventando il peluche della figlia del militare. Abbandonato per colpa di alcuni bulli e raccolto una senzatetto finisce da un rigattiere. Dove, al termine di mille traversie, viene ritrovato da Oscar, ormai diventato adulto e sulla strada della vecchiaia. La storia di Otto l’orsacchiotto finisce sui giornali e Oscar viene ricontattato da Davide.   

L'amministrazione comunale è stata rappresentata dalla vicesindaca Carla Zinni, gli assessori Amerigo Tiberio, Paola Basile e Umberto D’Agostino e la Presidente del Consiglio Comunale Alessandra D’Aurizio. Alla cerimonia, insieme alle scuole, hanno partecipato una delegazione delle associazioni combattentistiche e della Protezione Civile “Madonna dell’Assunta” di Casalbordino e del Maresciallo Nicola Di Lallo della Stazione dei Carabinieri di Casalbordino. 

 

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