Una giornata ricca di emozioni e riflessioni, indimenticabile per chi l’ha vissuta. È l’esperienza giubilare che ieri ha portato 105 pellegrini dalle parrocchie di Casalbordino a partecipare al “Giubileo della Speranza” a Roma.
Due autobus sono giunti dalla Parrocchia SS Salvatore e dalla Parrocchia Santa Maria dei Miracoli nella Capitale per il pellegrinaggio giubilare e la partecipazione all’udienza del mercoledì di Papa Leone XIV. Un pellegrinaggio guidato da don Silvio Santovito e da don Denis Costanzo e organizzato dalle due parrocchie in collaborazione con la Protezione Civile “Madonna dell’Assunta”, la Croce Rossa Italiana, l’Avis Casalbordino "Don Antonio Tobia", il Centro Ricreativo della Terza Età "G.Ruzzi" e il patrocinio del Comune Di Casalbordino.
All’arrivo a Roma ai 105 casalesi si è aggiunto padre Ettore Di Risio, sacerdote missionario originario di Casalbordino.
Il nutrito gruppo casalese si è aggiunto ai 60.000 fedeli, provenienti da tutto il mondo (le parole del Pontefice sono state tradotte anche in arabo, croato e cinese), che hanno partecipato all’udienza papale del mercoledì. La meditazione di papa Prevost è stata incentrata sul tema del “Riaccendere” e sul passo del Vangelo di Luca dei discepoli di Emmaus («Non ci ardeva forse il cuore nel petto? Lc 24,32). «La Risurrezione non sottrae la vita al tempo e alla fatica, ma ne cambia il senso e il “sapore… I discepoli di Emmaus camminano tristi perché speravano in un altro finale, in un Messia che non conoscesse la croce – la riflessione del Santo Padre - ma Gesù si mette accanto a loro e con pazienza li aiuta a comprendere che il dolore non è la smentita della promessa, ma la strada attraverso cui Dio ha manifestato la misura del suo amore». Parole ricche di senso e di speranza, che sono state il leitmotiv di tutta la giornata di pellegrinaggio, raccontano i pellegrini casalesi. Graditissima sorpresa finale, il Papa al momento dei saluti delle tantissime diocesi e comunità presenti da tutto il globo ha nominato anche le due parrocchie casalesi.
(video di Carla Molisani)
Al termine del pellegrinaggio e del passaggio nella Porta Santa nella Basilica di San Pietro la comunità casalese ha vissuto un altro intenso momento con la celebrazione della Santa Messa nel Santuario di Santa Maria di Traspontina su Via della Conciliazione. Santa Messa officiata dai tre sacerdoti casalesi presenti – don Silvio, don Denis e padre Ettore – e da un sacerdote indiano legato da un forte rapporto di amicizie con alcune fedeli di Casalbordino. Una celebrazione in cui è stata percepita in maniera forte l’universalità della Chiesa. «Da Maria siamo partiti questa mattina e a Maria siamo arrivati nel culmine della nostra giornata perché solo attraverso di lei possiamo giungere alla salvezza» ha sottolineato don Denis. «Il Signore risorto si affianca a ciascuno di noi sul cammino, anche (e soprattutto) quando siamo stanchi e affaticati e pensiamo che non ci siano vie di uscita è proprio lì che Lui è con noi» ha ricordato don Silvio.
Santa Maria dei Miracoli, la “Madonna dei Miracoli”, è la patrona della Diocesi di Chieti-Vasto. Venerata nella Basilica di Casalbordino, la “Lourdes d’Italia” come la definì l’avvocato Lello Valori su “Il Mattino” in occasione della consacrazione dell’attuale santuario (oggi Basilica) l’11 agosto di 63 anni fa. Il “Giubileo della Speranza”, indetto da Papa Francesco per il 2025, è un appuntamento importante e sentito nella comunità monastica benedettina della Basilica, eletta “luogo sacro giubilare” insieme alla Cattedrale di Chieti, alla Concattedrale di Vasto e ai santuari di San Camillo De Lellis a Bucchianico.
Occasione speciale per la comunità Madonna dei Miracoli l’Anno Giubilare, la Basilica è tra i luoghi in cui è possibile ottenere l’indulgenza plenaria. «Durante il Giubileo Ordinario del 2025 resta in vigore ogni altra concessione di Indulgenza» si legge nelle “Norme sulla Concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo Ordinario dell’anno 2025 indetto da Sua Santità Papa Francesco” pubblicate il 13 maggio dell’anno scorso. Tra i luoghi in cui ciò può avvenire sono riportati «Qualsiasi Basilica minore, chiesa cattedrale, chiesa concattedrale, santuario mariano nonché, per l’utilità dei fedeli, qualsiasi insigne chiesa collegiata o santuario designato da ciascun Vescovo diocesano od eparchiale, come pure santuari nazionali o internazionali, “luoghi santi di accoglienza e spazi privilegiati per generare speranza” (Spes non confundit, 24), indicati dalle Conferenze Episcopali».
«Da quasi 450 anni questo è un luogo di misericordia e di incontro con il Signore attraverso l’intercessione della Madre di Nostro Signore, invocata come Madonna dei Miracoli» ci racconta don Paolo Lemme. «Il Giubileo del 2025 ci porterà al 17 dicembre prossimo in cui vivremo il centenario del ritorno dei benedettini in Abruzzo, a cui fu affidata la custodia del Santuario della Madonna dei Miracoli» ricorda il priore. «L’11 giugno dell’anno prossimo saranno 450 anni dall’apparizione della Madonna ad Alessandro Muzio e saranno anche cinquant’anni dalla venuta del futuro papa Giovanni Paolo I, il beato Albino Luciani, all’epoca Patriarca di Venezia» sottolinea don Paolo Lemme.
«Come per ogni altra Chiesa giubilare è possibile vivere il momento di grazia dell’Indulgenza prima di tutto con la disaffezione al peccato e il desiderio di aderire al Vangelo, predisporsi nel silenzio all’ascolto di Dio partecipando all’Eucaristia e vivendo il Sacramento della Riconciliazione, pregando il Padre Nostro secondo le intenzioni del Papa e compiendo atti di misericordia – è la riflessione di don Paolo – per ricominciare un cammino nuovo».
foto di Raffaella Valori