È toccato all’Ater oggi chiarire la questione di Via Pescara a Chieti Scalo dove “qualche forza politica sembra più impegnata in un regolamento di conti interno al partito che voler esprimere una vera preoccupazione per il cantiere”.
Inutile negare - spiega il presidente Antonio Tavani - che il cantiere sta prendendo più tempo del previsto, ma è tutto dovuto alla possibilità concesse ai proprietari di cogliere le opportunità del 110%, i cui fondi uniti a quelli del Sisma 2009 darebbero una risposta molto più significativa in termini di ristrutturazione pesante a sette palazzine/scale e 75 alloggi, che non i soli fondi Sisma 2009. L’Ater è proprietaria del complesso per circa il 50% e la costituzione del Super-Condominio a novembre scorso aveva e ancora mantiene inalterate tutte le possibilità di avviare anche i lavori del 110%, se venisse finalmente presentata una progettazione valida e un piano finanziario sostenibile certificabile anche dall’Ater, la quale rimarrà vigile e attenta su tutte le procedure.
Ovviamente restano in campo tutte le problematiche che il 110% si porta dietro: speculazioni sui prezzi, scarsità di materie prime disponibili e difficoltà a reperire personale specializzato. Problematiche sulle quali le forze politiche uscenti avrebbero dovuto impegnarsi meglio in Parlamento, e meno sulle piazze.
Così come la rendicontazione dei fondi sisma che passa attraverso i comuni, Chieti per esempio in questo caso, genera ritardi clamorosi nel trasferimento dei fondi all’Ater, costretta a mettere pezze nei confronti delle ditte appaltatrici non sempre immediatamente disponibili sul piano delle anticipazioni finanziarie.
Oggi ci siamo impegnati a garantire di liberare il cantiere entro 90 giorni, consci che qualsiasi discussione o idea di rescissione, se non pienamente giustificata, causerebbe solo ritardi clamorosi e impedirebbe definitivamente di avviare le procedure del Super Bonus.