Alcol, maleducazione, atti di bullismo e vandalismo. È il racconto delle notti vastesi che, spesso, i residenti del centro storico di Vasto e della Marina riportano alla stampa locale. Nella notte tra domenica e lunedì scorso alla 167 è stata vandalizzata la pensilina a don Peppino Diana, è notizia dei giorni scorsi che le forze dell’ordine sono intervenute durante una rissa tra giovanissimi in cui è spuntato anche un coltello.
Ogni mattina gli operai della Pulchra, la società che gestisce il servizio di igiene urbana, si trovano davanti a sporcizia e degrado. Tra i vari rifiuti gettati spiccano sempre bottiglie di alcolici. La “Notte Rosa” ha raggiunto la notorietà nazionale per alcuni ragazzi finiti al Pronto Soccorso per abuso di alcol, mentre migliaia si divertivano e vivevano in maniera sana l’evento. Ma l’abuso di alcol è molto più diffuso. «L’abuso di alcol tra gli adolescenti è un fenomeno preoccupante, che non può più essere considerato un episodio isolato o un semplice errore di gioventù – sottolinea l’assessore all’ambiente Gabriele Barisano - Gli episodi recenti, che hanno visto ragazzi finire in pronto soccorso dopo aver assunto quantità pericolose di alcol, sono il segnale evidente di un disagio profondo, che troppo spesso resta sommerso».
«Non si tratta solo di comportamenti a rischio, ma di un grido d’aiuto che nasce da un vuoto affettivo, sociale, educativo che molti giovani stanno vivendo - è la riflessione di Barisano - non possiamo permetterci di restare indifferenti, serve una presa di coscienza collettiva».
«È giusto chiedere controlli severi verso chi vende alcolici ai minorenni, perché chi lucra sulla fragilità dei ragazzi commette un atto grave, non solo contro la legge, ma contro la comunità – prosegue la riflessione del delegato all’ambiente della giunta Menna - ma serve anche e soprattutto un impegno più ampio e corale: famiglie, scuole, istituzioni, forze dell’ordine, esercenti, associazioni, nessuno si può chiamare fuori».
«Come amministrazione, come comunità, come adulti, abbiamo il dovere di costruire occasioni sane di socialità, offrire spazi dove i giovani possano esprimersi senza dover eccedere, ascoltarli senza giudicarli, educarli senza moralismi, le iniziative pubbliche devono essere pensate sempre più in questa direzione: eventi inclusivi, accessibili, sicuri, che parlino il linguaggio dei giovani ma trasmettano valori chiari – sottolinea Gabriele Barisano - la soluzione non è proibire ma educare, non è reprimere ma accompagnare, perché dietro ogni bicchiere di troppo potrebbe esserci una solitudine di troppo».
«Proteggere i nostri giovani significa anche dare loro alternative reali, esempi coerenti, adulti credibili, è un compito difficile ma è il più importante che abbiamo» conclude l’assessore all’ambiente.