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Asl Lanciano Vasto Chieti, piano da 130mila euro per ridurre liste d'attesa

Prevista possibilità di prestazioni anche nel fine settimana

redazione
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Si produce tanto, più di tutte le altre Asl abruzzesi, eppure sembra non bastare mai l’offerta di prestazioni sanitarie in provincia di Chieti. Di qui la scelta di mettere in atto una stretta sui tempi di attesa riferiti soprattutto a visite ed esami programmati e ricondurli tutti entro il limite massimo di sei mesi.

«Mai più prenotazioni che vanno oltre» è stata l’indicazione chiara del direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Mauro Palmieri, che a sostegno dell’aumento di prestazioni ha messo sul piatto una somma pari a 130 mila euro destinata a finanziare le sedute aggiuntive, parte delle quali erogate anche il sabato e la domenica.

Questi i dettagli del piano per ricondurre entro i termini le prestazioni in classe “Programmata” più in sofferenza e già prenotate, con a fianco il numero di sedute straordinarie messe in campo:

Sotto i sei mesi

prova da sforzo: 57 sedute straordinarie (di seguito abbreviate s.s.)

eco color doppler: 150 s.s.

prima visita pneumologica e spirometria: 25 s.s.

ecografia mammaria: 55 s.s.

mammografia: 51 s.s.

risonanza magnetica cardiaca: 11 s.s.

Sotto i quattro mesi

prima visita gastroenterologica: 10 s.s

risonanza magnetica con mezzo di contrasto: 20 s.s.

Sotto i tre mesi

ecocardiogramma: 28 s.s.

ecografia internistica: 46 s.s.

prima visita endocrinologica: 44 s.s.

prima visita reumatologica: 79 s.s.

ecografia muscolo scheletrica: 26 s.s.

risonanza senza mezzo di contrasto: 64 s.s.

prima visita oculistica: 54 s.s.

«La nostra azienda si trova in una condizione quasi paradossale – spiega Palmieri – perché l’aumento dell’offerta finisce per generare una domanda sempre crescente, rispetto alla quale, poi, le attese si dilatano. I numeri parlano chiaro: nel primo semestre di quest’anno Chieti ha registrato 170 mila prescrizioni, a fronte di 142 mila di Pescara, 90 mila dell’Aquila e 89 mila di Teramo. Al di là del maggior numero di residenti che insistono sulla nostra provincia, abbiamo erogato prestazioni anche fuori Asl, e nello specifico il 29 % per i cittadini aquilani, il 18 % per i pescaresi e il 23 % per i teramani. Vuol dire che più offriamo e più aumentano le richieste, che finiscono per superare la nostra capacità produttiva e allungare inevitabilmente le attese. Ciò nonostante, grazie alla disponibilità dei nostri professionisti abbiamo fatto in modo di riallineare i tempi delle prestazioni programmate entro il limite massimo dei 180 giorni fissati dal piano nazionale di riferimento, con un investimento mirato su questa classe di priorità perché è lì che si è sviluppato il ritardo».

Obiettivo preciso, dunque, quello indicato dalla direzione Asl alla luce dei dati che disegnano tutt’altro scenario per le prestazioni classificate diversamente: soddisfatto nei tempi richiesti il 97 % delle prescrizioni in classe Urgente, l’89 % delle Brevi e l’81 % delle Differite.

«A tal proposito è utile specificare – chiarisce Giuseppe Vitolla, responsabile del Governo liste d’attesa e sistemi di prenotazione – che se anche al momento della prenotazione all’utente viene dato un appuntamento fuori termine, va accettato. I percorsi di tutela attivati al nostro interno, infatti, consentono una diversa e più ravvicinata collocazione a qualche giorno di distanza, grazie a posti resi disponibili da rinunce e disdette. Un’opportunità resa possibile dal gesto di civiltà di cittadini che annullano un appuntamento per vari motivi mettendolo a disposizione di altri. Se lo facessero tutti avremmo il 100 % di richieste soddisfatte nei termini previsti».

Una considerazione che suona come un invito, anzi una raccomandazione alle utenti e agli utenti che non rispettano una prenotazione: la mancata disdetta danneggia altri cittadini che potrebbero occupare il posto lasciato libero. Ecco perché annullare è un dovere.

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