La Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo, avv. Franca D’Agostino, è intervenuta sulla triste vicenda dell’uccisione di Eliana Caratella a Miglianico.
“Sicuramente non si può morire così – commenta la presidente -. È terribile quanto accaduto ieri a Miglianico dove una donna di 41 anni è stata uccisa dal compagno 39enne, circostanza che dimostra l’escalation di violenza in Abruzzo. La situazione familiare che coinvolgeva la donna uccisa è molto più complessa di quanto si possa immaginare. Una cosa è certa: ha fallito ancora una volta lo Stato”.
Inoltre, la presidente D’agostino ha voluto chiarire il suo silenzio degli ultimi giorni: “Non ho voluto finora rilasciare dichiarazioni – aggiunge - in quanto ho ritenuto doveroso accertarmi personalmente, almeno in parte e ove possibile, di quanto accaduto. Mi risulta che risalga a un anno fa una denuncia nei confronti del 39enne, avente ad oggetto una minaccia con arma da fuoco che lo stesso aveva fatto nei confronti dei querelanti, denuncia che non sembra aver avuto seguito da parte delle autorità competenti.”
"Mi chiedo – continua la numero uno della commissione Pari Opportunità - come mai l’uomo continuasse a detenere l’arma nonostante, come apparso su alcuni organi di stampa, avesse vari precedenti penali: aveva forse un regolare porto d’armi e se è così, come mai a seguito della denuncia questo non era stato revocato?”.
L’attenzione dell’avv. D’Agostino si posta poi sul ruolo dei servizi sociali nell’intera vicenda: “Voglio augurarmi che gli stessi non fossero stati informati dalla vittima di eventuali episodi di violenza, anche se, considerata la specificità della materia, qualora ciò fosse avvenuto, non sarebbe stata di loro competenza la gestione del caso. Competenza che, invece, in Italia è dei centri antiviolenza (Cav) con i quali i servizi sociali dovrebbero rapportarsi.”
“In Abruzzo esistono 13 centri antiviolenza riconosciuti, ma ci sono, purtroppo anche associazioni che si presentano come Cav senza averne titolo. – ha spiegato la D’Agostino - Il legislatore ha ritenuto che i centri antiviolenza abbiano requisiti tassativi per poter essere considerati tali, proprio per la delicatezza della materia, e non è più tollerabile che una donna che si rivolge a un centro antiviolenza per essere supportata non lo sia per l’incompetenza di chi, invece, dovrebbe sostenerla e supportarla nel percorso di “rinascita”.
“Sicuramente nell’attuale ordinamento – conclude Franca D’Agostino - che coinvolge la gestione della conflittualità nei rapporti famigliari e nelle famiglie allargate, come nella vicenda di Miglianico, esiste un Vulnus che è necessario sanare.”
Proprio su questo tema la presidente ha deciso di convocare, per domani 22 dicembre, la Commissione con l’obiettivo di discutere eventuali proposte di legge e/o protocolli da portare all’attenzione del Consiglio regionale e in sede Nazionale con la collaborazione del Garante regionale dell’Infanzia.