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Turni di riposo saltati, Asl condannata

Sentenza del giudice del lavoro di Lanciano che riporta al centro dell’attenzione la carenza di personale con i cittadini che spesso sono costretti a pagare visite ed esami per le lunghissime liste d’attesa

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Fonte di danno di un diritto costituzionale del lavoratore. È la motivazione con cui il Tribunale del Lavoro di Lanciano ha condannato la ASL Chieti-Lanciano-Vasto a risarcire un medico in servizio presso l’Ospedale di Lanciano

I fatti sono avvenuti tra il 2008 e il 2018 quando il medico, dirigente della ASL, si ritrovò a svolgere anche il turno notturno e quello della mattina dopo successivamente e a saltare il riposo settimanale. Così come ci sarebbe stata una mancata fruizione di ferie maturate. 

Non è la prima volta che il Tribunale del Lavoro di Lanciano emette una sentenza su questa tematica. Era accaduto già nel novembre 2019. Quando furono addirittura due i medici che ottennero, per la stessa motivazione della sentenza di questi giorni, risarcimento dalla ASL.

Fatti come questi tornano a porre l’attenzione sulla carenza di personale sanitario, come sottolineato numerose volte negli anni dai sindacati di categoria, e la necessità di aumentare le assunzioni. Nei giorni scorsi abbiamo riportato la segnalazione dell’assenza di un addetto all’ospedale di Lanciano, per gravi motivi personali, che ha reso alquanto arduo ricevere il referto di una colon tac. Circostanze che si aggiungono alle lunghissime liste d’attesa che costringono molti cittadini, quelli che oggi le Aziende sanitarie definiscono utenti, a rivolgersi alla sanità privata o a pagare di tasca propria visite cosiddette “intra moenia”. 

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