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A Chieti l’incontro con il musicista Luca Dragani

Appuntamento alle ore 17 presso la Biblioteca Bonincontro

redazione
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Riceviamo e pubblichiamo

Lunedì 27 marzo, alle ore 17, presso gli spazi della Biblioteca Bonincontro del Villaggio Celdit – piazza San Pio X, Chieti Scalo, per il ciclo "Teatarte. Memorie culturali nella città", curato da Rolando D'Alonzo e Massimo Pamio, Luca Dragani terrà l'incontro "Musica e... Vent'anni e oltre di musica antica e non solo". Il musicista racconterà la sua esperienza a Chieti e illustrerà le rassegne che ha curato.

Luca Dragani è medico ospedaliero ma si interessa alla musica antica da più di quarant'anni. Ha iniziato lo studio del flauto dolce con Ubaldo Di Gregorio, dedicandosi successivamente allo studio degli antichi strumenti a fiato del Rinascimento e perfezionandosi in Master Class tenute da importanti musicisti internazionali. Ha inoltre studiato Oboe e Oboe barocco, ha seguito corsi di Viola da gamba e di Flauto dolce, ha approfondito lo studio della musica vocale.  

Ha fatto parte di numerosi insiemi di musica antica e nel 1982 ha fondato l'associazione culturale "Fairy Consort" con il quale svolge una intensa attività in Italia e all'estero e organizza a Chieti "Musica e...", un cartellone di concerti e conferenze tematiche di respiro internazionale. Ha fondato nel 1986 la Confraternita Corale della Cintura della quale è stato direttore fino al 1988. Dal 2000 è direttore del Divertimento Barocco Teatino.
Collabora stabilmente con la Schola Hadriensis, gruppo di musica medievale. Ha collaborato con quotidiani come Il Centro e con riviste specializzate come Prospettive Musicali e Sull'Aria scrivendo recensioni e interviste. Svolge ricerche sull'iconografia musicale in Abruzzo, e su questo tema è stato chiamato a tenere seminari presso i Conservatori di Pescara e di Fermo, ma anche sulla fisiopatologia respiratoria per strumentisti a fiato e sulla neurofisiologia dell'ascolto.

In "Racconti sonori e d'alchimia", Edizioni Il Viandante, sviluppa l'idea che dal Quattrocento in poi la musica abbia offerto un tramite all'alchimia per diffondersi e trasmettersi, analogamente a quanto era avvenuto con la pittura, la scultura, la poesia e l'araldica. L'autore si eÌ€ impegnato a diffondere tramite saggi ed articoli, a stampa e su blog, i risultati di questa minuziosa ricerca. 

 

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