Ieri mattina un incontro insolito e potenzialmente pericoloso ha sconvolto la pace dell’Abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia.
Padre Maurizio De Santis, uno dei frati passionari che gestiscono la struttura, si è trovato faccia a faccia con un cinghiale che stava rincorrendo il suo amato cane. Il tragico epilogo per il cagnolino è stato evitato solo grazie al tempestivo e coraggioso intervento del frate.
Il frate, divenuto famoso con il nome di Padre, è intervenuto prontamente a difesa del suo compagno di vita. Con determinazione e prontezza d’animo è riuscito a scongiurare il peggio. Tuttavia, l’episodio ha destato paura e preoccupazione nel frate che ha denunciato l’accaduto sui social.
“Questa sera mi sono ritrovato nel giardino un cinghiale che rincorreva il mio cane se non fossi intervenuto non so cosa sarebbe successo... non ci voglio pensare!- afferma Padre Maurizio - Ma mi chiedo: possibile che non siamo tutelati da nessuna parte??! Ma il comune cosa sta facendo per questo problema?!”.
L’accaduto mette in evidenza ancora una volta come la questione dei cinghiali, che da anni investano le campagne e le culture della Val di Sangro, sia diventata una vera e propria emergenza. Da anni i sindaci cercano con le proprie ordinanze di mettere, con scarsi risultati, un freno all’invasione di questi ungulati.
Negli ultimi giorni si è mossa anche la prefettura di Chieti, guidata dal nuovo prefetto, Mario Della Cioppa, con l’intento di arginare proprio questa emergenza e supportare i primi cittadini nel fronteggiare una situazione divenuta ingestibile.

