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Morti sul lavoro, a Casalbordino la tragedia più drammatica in un mese con 4 vittime al giorno

Quasi 900 il totale dei morti sul lavoro dall’inizio dell’anno

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Il mese di Settembre è stato tragico sul fronte dei morti sul lavoro. L’Unione Sindacale di Base ha evidenziato che «si sono contate ben 118 vittime del lavoro (111 maschi e 7 femmine), con una media giornaliera di morti che sfiora i 4 (3,93)» e dall’inizio dell’anno «il totale del 2023 sale a 896 vittime». Il più drammatico è stato quello di Casalbordino nello stabilimento della Esplodenti Sabino. Una tragedia che ha riportato alla memoria l’ultimo precedente, il 21 dicembre 2020, in cui come il 13 settembre di quest’anno morirono tre lavoratori. 

 L’Usb rilancia la mobilitazione congiunta con Rete Iside e altre organizzazioni per l’introduzione del «reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro nel codice penale». Una proposta « che abbia un effetto di deterrenza pratica immediato; troppo spesso, infatti, siamo costretti a commentare decessi evitabili se si fossero rispettate le misure a tutela di salute e sicurezza» e in Italia, attacca il sindacato di base, «è diffusa una cultura imprenditoriale che vede nelle misure a tutela di salute e sicurezza un costo, da ridurre al minimo per aumentare i profitti». 

La legge di iniziativa popolare per l’istituzione del reato di omicidio sul lavoro, riporta l’Usb, « firmare ai banchetti e online, tutte le informazioni su leggeomicidiosullavoro.it».

Questi i dati dei morti sul lavoro a settembre e dall’inizio dell’anno raccolti dal sindacato di base.

Undici sono i lavoratori morti provenienti dall’estero: 4 dall’Europa e dall’Asia, 2 dall’Africa, uno dal Sud America.

La Lombardia è la regione con il maggior numero di vittime (14), seguita da Veneto e Campania (12), Lazio (11), Piemonte ed Emilia Romagna (10).

Tra le province è Brescia quella con più morti di lavoro: ben 7, seguita da Padova, Roma, Chieti, Napoli e Salerno (4).

Le vittime del lavoro si concentrano soprattutto nella fascia d’età 60-69 anni (27 morti), seguita da 50-59 (25) e 30-39 (24). Ben 4 gli ultraottantenni deceduti.

Il settore con il maggior numero di morti è quello agricolo, piagato dagli incidenti con i trattori: 30 vittime. A seguire l’edilizia (16) e l’industria (9).

Venti, infine, i morti in itinere, cioè andando o tornando dal posto di lavoro.

I 118 morti divisi per regione * 

Lombardia 14

Veneto, Campania 12

Lazio 11

Piemonte, Emilia Romagna 10

Toscana, Abruzzo 8

Sicilia 7

Puglia 5

Marche, Sardegna 4

Calabria 3

Trentino, Friuli Venezia Giulia 2

Alto Adige, Umbria, Molise 1

* 3 i lavoratori morti all’estero

 

NELL'ANNO:  896 (sul lavoro 696; in itinere 200) media 3,28 

REGIONI: Lombardia 123; Campania 89; Veneto 79; Piemonte 66: Lazio 64, Sicilia 59; Puglia 53, Emilia Romagna 52; Toscana 48; Abruzzo 47; Calabria 44; Marche 33; Friuli Venezia Giulia 276; Sardegna 25; Umbria 19; Liguria 17; Alto Adige, Basilicata 11; Trentino, Estero 9; Molise 5; Valle d'Aosta 4.

  

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