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"La vendita di Sangritana non suscita interesse di partner privati"

Cgil: fu un errore strategico separare da TUA Spa le attività commerciali su gomma e il trasporto delle merci su ferro

redazione
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Avevamo previsto questo triste epilogo sin dal 2017, ma oggi come allora restiamo contrari alla privatizzazione della società tuttavia insistiamo affinché si dismettano senza ulteriori indugi le attività non strategiche e non attinenti il core business dell’impresa ferroviaria Sangritana Spa. Quell'operazione nostalgica che la Filt Cgil ha sempre contestato sin da quando si decise la riproposizione di una ennesima società di trasporti regionale dopo che a fatica nel 2015, si era riusciti nell’impresa di costituire, per aggregazione, un’unica azienda pubblica regionale di trasporto.

Quel ritorno al passato che rappresentò uno sfregio nei confronti dei sacrifici sostenuti dei lavoratori che mostrandosi fiduciosi rispetto ai nobili propositi del progetto di unificazione e finanche per salvare tutti i posti di lavoro, accettarono riscontrabili aumenti di produttività e razionalizzazioni.

L’operazione Sangritana fu fortemente osteggiata dalla Filt Cgil, manifestammo in tutti i modi la nostra netta contrarietà, un'iniziativa illogica che permise di resuscitare un'azienda regionale di trasporto ad appena due anni da una decisione politica diametralmente opposta e che aveva impegnato tutti (sindacati compresi) ad un sforzo e ad uno straordinario intervento di aggregazione e razionalizzazione delle società regionali.

Nell’occasione come Filt Cgil provammo con insistenza a dimostrare, che si sarebbe potuto scongiurare tale riproposizione puntando ad una semplice e decisamente più economica separazione contabile delle attività a mercato,senza necessariamente costituire una nuova società, ma la politica di allora (quella stessa che oggi si oppone alla privatizzazione !), appellandosi ad inesistenti obblighi di legge, pretese di portare ugualmente a compimento, un’operazione di separazione societaria che in realtà era legata esclusivamente abecere motivazioni di interesse elettorale e localistiche.

Operazione che definimmo un ritorno al "poltronificio d'Abruzzo"e che comportò un incremento esponenziale di figure dirigenziali ed apicali. E quella stessa politica ne approfittò peraltro per riesumare attività non strategiche generatrici di sicure perdite e non attinenti il core business dell’impresa ferroviaria (come l’agenzia di viaggio, le attività di noleggio gran turismo e le attività commerciali su gomma) e che non a caso l’allora Presidente della società TUA Luciano D’Amico aveva provveduto oculatamente a dismettere.

Fatte queste premesse, purtroppo oggi assistiamo ad un evidente fallimento dell’operazione Sangritana e sorgono delle forti perplessità per una decisione dei vertici di TUA di cedere una parte del capitale sociale della società pubblica, con la “ricerca di un partner industriale”, dopo che l’avviso pubblico è andato deserto i vertici di TUA stanno procedendo per una trattativa privata per vendere il 30% della società.

E, nella valutazione generale dell’operazione avviata da TUA spa si rileva che l’apertura del capitale sociale ad un’altra impresa ferroviaria, paradossalmente risulta controproducente proprio per Sangritana spa perché legandosi ad un solo operatore perderebbe i contratti di collaborazione che attualmente sono in essere con molteplici imprese ferroviarie per ovvie ragioni di reciproca concorrenza.

Ed è anche utopistico per il momento, ed agli occhi degli addetti ai lavori del settore, che alla Sangritana spa riconducibile tramite TUA spa alla Regione Abruzzo, venga imposta l’ambizione di divenire un operatore internazionale ponendosi addirittura in competizione con player del calibro di imprese come MERCITALIA del Gruppo Ferrovie dello Stato per servizi nazionali ed internazionali.

Ricordiamo che Sangritana spa invece è nata con l’obiettivo di facilitare, con i propri servizi di manovra - collegamento tra le zone industriali della regione e i porti di Vasto ed Ortona e con l’interporto di Manoppello nonché con i servizi di trazione in staff con altre imprese ferroviarie, l’attività delle imprese di produzione già insediate in Abruzzo e di rendere maggiormente attrattivo il territorio regionale a quelle nuove realtà produttive che si interesseranno alle opportunità della ZES in un territorio ancora troppo fragile in termini di infrastrutture e servizi di trasporti e logistica

Tuttavia in ragione di una prospettiva che tutti auspichiamo migliore, occorreva fare chiarezza sulle reali intenzioni della Società Tua a perseguire fattivamente l’obiettivo della reinternalizzazione della società in TUA, e sviluppare ulteriormente il settore del trasporto merci che negli ultimi anni ha registrato una continua espansione, anche per ragioni legate alle politiche ambientali e delle risorse energetiche è destinato a crescere ulteriormente e che quindi potrebbe dare soddisfazioni a tutti, di riunire le attività di “esercizio ferroviario“ sotto un'unica impresa ferroviaria.

Per queste considerazioni auspichiamo una nuova attenta riflessione da parte della politica regionale.

Diversamente i dubbi espressi sulla inopportuna operazione e sulla superficialità delle procedure espletate ed in corso, determineranno l’ennesimo impoverimento del nostro territorio Abruzzese.

Segr.FILT CGIL Abruzzo Molise

Di Eugenio Aurelio

 

 

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