Alla luce della convocazione del Consiglio Provinciale con oggetto il riconoscimento del debito fuori Bilancio sull'adeguamento sismico dell'ITIS SAVOIA di Chieti, esprimiamo tutta la nostra preoccupazione rispetto all'iter amministrativo seguito. Ricordiamo al Presidente Menna che il PNRR (giova sempre rammentare che i cosiddetti fondi europei sono risorse dei cittadini italiani intermediate dall'UE e che tornano solo in parte in Italia) nasce per garantire investimenti straordinari e programmati, finalizzati alla messa in sicurezza e alla riqualificazione delle strutture scolastiche. Trovarci oggi a discutere di un debito fuori bilancio significa, invece, dover sanare spese non previste, segno di mancata programmazione e cattiva gestione amministrativa.
Riteniamo inaccettabile che risorse destinate alla scuola, già scarse e preziose, vengano gravate da procedure poco trasparenti e da scelte che rischiano di ricadere sui bilanci dell’ente. La Provincia deve garantire serietà, rispetto delle regole contabili e capacità di gestione, non accumulare debiti che mettono a rischio la tenuta finanziaria. Ci chiediamo se un debito fuori Bilancio nella fase iniziale, non sia solo il primo di una lunga serie, che altererebbero totalmente la cifra destinata, superandola di grande misura. Riteniamo inoltre che la decisione del collegio consultivo sia nulla in quanto gravata da vizi sostanziali. È surreale che il Presidente Menna abbia delegato la Consigliera Di Pasquale al voto nel CCT (collegio consultivo tecnico), consigliere comunale a sostegno del Vicesindaco De Cesare, titolare della ditta appaltante e sorella di un dipendente della società in oggetto. Ricordiamo a Menna e alla maggioranza che in base all'art. 51 del cpc motivo di astensione del del giudice è essere congiunto, familiare o anche commensale del giudicato. Riteniamo non solo inopportuno, ma contralegem la delega in oggetto. Motivi questi per cui chiederemo l'immediato ritiro della delibera e una nuova riunione del collegio tecnico consultivo. In caso di diniego ci troveremo costretti a depositare un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti per tutelare i bilanci dell'Ente e, soprattutto, la trasparenza delle procedure che nulla hanno a che fare con il diritto allo studio, bene garantito dalla Costituzione.