Mobilitazione spontanea di centinaia di agricoltori anche in Abruzzo, sull’onda di quanto sta accadendo in Francia e Germania. Sit in nelle scorse ore sono sorti praticamente a tutti i caselli autostradali dal territorio, da Sulmona a Pescara fino alla Val di Sangro e Vasto.
Tanti i temi che gli agricoltori pongono all’attenzione dei cittadini e, soprattutto delle istituzioni: dai costi del carburante all’altissima tassazione, dall’arrivo del cibo sintetico alle politiche agricole comunitarie che penalizzano i coltivatori.
Uno dei sit in è avvenuto nei pressi del casello di Casalbordino-Vasto Nord dove questa mattina si è recata ad esprimere sostegno e solidarietà una delegazione di studenti dell’Istituto Agrario Ridolfi di Scerni.
«Contro la riforma della Pac, il caro gasolio, ma soprattutto la mancanza di pagamento da parte dell'Agea, l'Agenzia erogazione fondi agricoltura – la dichiarazione riportata dall’Ansa Adriano Marrama di Vittorito (L'Aquila) e da anni simbolo della lotta per tutelare il settore agricolo nel sit in a Pratola Peligna di stamattina - per questo siamo qui, perché non si può più andare avanti».
«Stiamo manifestando a livello nazionale, noi agricoltori, viticoltori, allevatori contro i diktat dell'Unione europea: ci stanno imponendo di abbandonare i terreni per il green, di abbandonare i nostri territori, per poi svendere le nostre proprietà , ci vogliono aumentare l'Irpef sui terreni, per poi consegnare alle multinazionali, che già ci stanno facendo mangiare bistecche e uova fatte in 3d, farine fatte da insetti, ma stiamo scherzando? Le multinazionali faranno loro i prezzi dei nostri allevamenti. Stanno dicendo che le nostre mucche inquinano più degli aerei, delle loro miniere per fare batterie per le macchine». Questa la sintesi delle motivazioni della protesta scattata già ieri a Pescara riportate all’Ansa da Carlo D'Onofrio, viticoltore di Villamagna.