Pubblico numerosissimo ieri sera in piazza Umberto I a Casalbordino per il concerto dei “90 mania” e di Jo Squillo a conclusione della due giorni di festeggiamenti in onore di San Rocco.
Alle 17.00 si è tenuta la deposizione della corona ai caduti, alle 17.30 la Santa Messa e a seguire solenne processione con la statua di San Rocco per le strade del centro di Casalbordino. Gli spettacoli musicali e i fuochi pirotecnici sono stati protagonisti della serata.
La Santa Messa, officiata da don Nicola Del Bianco con il parroco don Silvio Santovito, è stata anche occasione per l'ingresso ufficiale in parrocchia del nuovo viceparroco don Mario. Giunto da alcune settimane don Mario è già una presenza costante e riconosciuta in tutta la comunità.
Il giorno in cui la Chiesa cattolica celebra san Rocco è il 16 agosto, come da antica tradizione Casalbordino posticipa la solennità al 2 e 3 settembre. Antica leggenda vuole che un anno non si riuscì ad organizzare la festa e, nei giorni successivi, grandi nubifragi colpirono il territorio. Furono organizzati i festeggiamenti in breve tempo che si tennero ad inizio settembre. I rovesci meteo si placarono e, da allora, Casalbordino celebra san Rocco, la cui devozione è tra le più sentite nella comunità, il 2 e 3 settembre.
Foto della solenne processione gentilmente concesse dall'avv. Raffaella Valori qui https://www.valsinello.net/foto-video/feste-e-tradizioni/10450/processione-in-onore-di-san-rocco-foto-di-raffaella-valori
San Rocco fu uno dei più illustri del secolo XIV e uno dei più cari a tutta la cristianità. Ventenne, rimasto privo del padre e della madre, distribuì parte dei suoi beni ai poveri e parte li donò ad uno zio paterno. Quindi, vestitosi da pellegrino, si avviò elemosinando alla volta di Roma, per visitare il centro del Cristianesimo e per conoscere il Papa, Pastore Supremo dei popoli e delle nazioni.
Nell'attraversare le contrade italiane, stravolte dalla strage della peste, Rocco seppe farsi consolatore dei poveri ammalati ed operò prodigi di cristiana carità. Fu riconosciuto ovunque quale salvatore, ma egli restio alle lodi, poco dopo lasciò la Città Eterna per dirigersi a Piacenza, uno dei luoghi maggiormente colpiti dall’epidemia,
Qui il suo apostolato ebbe del meraviglioso, del sovrumano: la benedizione di Dio era talmente potente che a San Rocco bastava alle volte un segno di croce per rendere la sanità anche, a molti.
Tuttavia anch'egli non fu immune alla peste: per non essere di peso a nessuno si ritirò fuori dalla città, dove, consumato da febbre, soffrì dolori indicibili.
La Divina Provvidenza però , quotidianamente gli inviava un pane per mezzo di un cane. Guarito per grazia di Dio e per l'aiuto datogli da un pio signore, che sulle orme del cane aveva rintracciato il povero sofferente, Rocco lasciò Piacenza alla volta della Francia.
Qui, creduto una spia, fu messo in prigione. Passò quindi i suoi ultimi anni sconosciuto.
Alla sua morte, avvenuta come si ritiene il 16 agosto 1378, furono udite voci di fanciulli che gridavano: “è morto il Santo!”; le campane suonarono a festa da sole. San Rocco venne premiato per le sue numerose fatiche ed opere buone.