Migliaia di persone hanno preso parte nel pomeriggio-serata di lunedì 16 gennaio a Fara Filiorum Petri al tradizionale e sempre sentito rito delle Farchie, i grossi fasci di canne legati con il salice che ogni contrada del piccolo centro realizza e che, una volta portate a spalla o con il supporto di mezzi motorizzati, nel piazzale antistante la chiesa di Sant'Antonio, vengono issate e incendiate fra musica, canti e balli popolari in un clima di grande partecipazione e allegria.
Le farchie rievocano il miracolo di Sant'Antonio che nel 1799 salvò il paese dall'invasione francese trasformando gli alberi in immense fiamme. Il benvenuto ai tanti presenti è stato portato dal sindaco Camillo D'Onofrio, per la Regione Abruzzo dal consigliere Fabrizio Montepara che ha ricordato l'impegno dell'ente nel sostegno a tali iniziative e dal sindaco di Chieti Diego Ferrara con l'assessore Tiziana Della Penna.
Le farchie incendiate sono state complessivamente 18: di queste 15 rappresentano le contrade del piccolo centro pedemontano e 3 sono state realizzate dalle scuole. Nel piazzale, per questioni di sicurezza, sono state presenti due ambulanze e un mezzo e personale dei Vigili del Fuoco.
“Un evento catartico per la comunità di Fara, ma anche per tutta la provincia chietina e per l'Abruzzo, fra i più conosciuti e amati, che ogni anno richiama migliaia di persone - ha detto Ferrara - Una presenza per attestare vicinanza fra le nostre comunità e per onorare uno dei riti più belli e sentiti”.
Fonte Ansa

