Oggi pomeriggio a Cupello, presso il Monumento dei Caduti in Via Istonia, alle ore 17.00 si terrà la manifestazione “Una Rosa per Norma Cossetto”, promossa in tutta Italia dal Comitato 10 Febbraio e giunta alla SESTA edizione, che intende onorare la memoria della giovane studentessa istriana, seviziata e uccisa nel 1943 dai partigiani di Tito.
Norma Cossetto, una studentessa universitaria, laureanda in Lettere e Filosofia presso l’Università di Padova, fu violentata, infoibata e uccisa dai partigiani titini la notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943, 80 anni fa.
Rinchiusa nelle carceri di Parenzo, fu legata ad un tavolo e violentata ripetutamente da diciassette aguzzini.
Una donna che abitava li vicino la sentiva implorare pietà, chiedere acqua, invocare la mamma. Condannata a morte dal locale “tribunale del popolo”, fu condotta fino all’orlo della foiba di Surani, dove fu nuovamente violentata, le furono recisi i seni, spezzate braccia e gambe e fu sottoposta ad ulteriori orrori prima di essere infoibata.
Anni dopo, su indicazione del Prof. Marchesi, a Norma fu conferita la laurea Honoris Causa dall’Università di Padova.
Il Presidente Ciampi le conferì la Medaglia d’Oro al Merito Civile.
La manifestazione è patrocinata dal Comune di Cupello.
“Con questa breve manifestazione, omaggeremo Norma Cossetto per ricordare tutte le donne vittime di femminicidio e tutte le donne che ogni giorno subiscono violenze all’interno delle proprie mura domestiche e in guerra. Norma è testimonianza dell’odio e della violenza politica – dichiara Andreana Colangelo, Commissario Comitato 10 Febbraio Provincia di Chieti. - Troppe sono le pagine che sono state strappate dal libro della storia, è nostro dovere dunque preservare il ricordo di tali crimini, affinché questi non si verifichino mai più. Rinnovare la memoria dei Martiri delle foibe e degli Esuli è un dovere, trasmetterla alle nuove generazioni è un obbligo morale”.
La referente del Comitato 10 Febbraio della Provincia di Chieti ringrazia il Comune di Cupello e l’Amministrazione per la sensibilità storica dimostrata.