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Chieti. Presidio di protesta per gli operatori sociosanitari

Operatori sanitari manifestano contro la carenza di personale OSS e la precarietà lavorativa

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Gli infermieri e le OSS sono ancora in agitazione a causa dei 150 contratti in scadenza degli operatori sociosanitari che non verranno rinnovati dalla Asl Lanciano – Vasto – Chieti.

Come annunciato dall’Assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, e dal direttore generale della Asl, Thomas Schael, si procederà alla stabilizzazione di 149 OSS nonché allo scorrimento in graduatoria del concorso, non appena concluso il percorso giudiziale pendente presso il Tar dell’Aquila. Inoltre, per Verì e Schael avevano smentito qualsiasi voce relativa alla carenza di personale OSS all’interno dell’azienda sanitaria locale della nostra provincia.

In conclusione, sia il direttore Schael che l’assessore Verì avevano confermato il numero di Oss presenti nel piano aziendale di Fabbisogno. La decisione non è andata giù a FP Cgil, NurSind, Nursing Up e Unione sindacale di base, che hanno protestato poiché a loro dire si sarebbero trascurati diversi fattori. 

Secondo le organizzazioni sindacali il personale Oss, nel corso degli anni, abbia sostituito l’ausiliariato e gli infermieri generici. A questo si aggiungerebbe che diverse prescrizioni richiedono agli operatori di essere ricollocati in attività diverse, anche in segreteria. 

Non si è assolutamente tenuto conto delle inidoneità a causa di gravi problemi di salute, che non sono stati rimpiazzati dopo le patologie post-Covid, né del numero di pensionamenti. Inoltre, non si è considerato che nelle aree materno-infantili gli OSS sono impiegati stabilmente in sala parto e in alcuni reparti si è ridotto il numero di infermieri per gestire meglio le attività igienico-alberghiere. 

Allo stesso modo, dicono i rappresentanti degli operatori sociosanitari, non si è tenuto conto del carico di lavoro effettivo, né della presenza estremamente limitata degli OSS nei turni notturni nei servizi 24 ore. In molte Unità Operative, è necessario condividere un OSS assegnato a una specifica UO. Infine, non si è considerato che l'accompagnamento dei pazienti nei codici minori e maggiori dal Pronto Soccorso richiede un numero adeguato di OSS.

Per questo è stato indetto per questa mattina, dalle ore 09:30 alle ore 12:00, un presidio di protesta dinnanzi alla palazzina sebi della Asl 2 in Via Vestini a Chieti. Lo scopo dei sindacati è proprio quello di denunciare la carenza del personale OSS all’interno della Asl teatina.

“Un paese senza memoria dove si passa da eroi a disoccupati; - affermano FP Cgil, NurSind, Nursing Up e Unione sindacale di base il ringraziamento doveroso per chi ha gestito la pandemia in modo encomiabile pagando un prezzo altissimo anche in termine di contagi.” 

“Una situazione senza senso, - concludono i sindacati - se si torna indietro di soli 2 anni, dove tutte le storture emerse durante la pandemia, a partire dalla carenza di personale, non hanno insegnato nulla, anzi oggi addirittura mettono gli uni contro gli altri, precari e idonei.”

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